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Psicoanalisi

La psicoanalisi è una disciplina fondata da Sigmund Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psichico, avendo come riferimento una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello dell’ inconscio.
Si dice che Freud sia il fondatore della psicoanalisi in quanto egli, pur partendo dalle osservazioni e dalle riflessioni fatte da studiosi a lui antecedenti, ha avuto la capacità di costruire una serie di “modelli di funzionamento” della psiche che risultano validi, ed a cui ancora oggi si fa riferimento.
La psicoanalisi si fonda sulla analisi (termine che deriva dal greco anamyo, che significa sciolgo) della psiche, cioè la scomposizione di un tutto complesso in elementi più semplici : lo scopo di tale analisi è rendere comprensibile il significato inconscio di discorsi, azioni, produzioni immaginarie come sogni, lapsus, atti mancati, fantasie e quant’altro.
Secondo Freud infatti alla base del disturbo psichico non vi è un deficit ma un conflitto tra energie opposte. Questa impostazione implica una concezione dinamica ed energetica della psiche: il disturbo nasce non perché manca qualcosa nella organizzazione psichica ma per l’urto di energie opposte (vita pulsionale e istanze di controllo).


Definizioni

Il termine psicoanalisi viene introdotto da Freud nel saggio “Nuove osservazioni sulle neuro psicosi da difesa” del 1896. L’utilizzo di tale termine segna il definitivo abbandono da parte di Freud del trattamento tramite ipnosi, che inizialmente era il metodo privilegiato.
Questa è la definizione che Freud dà di psicoanalisi nel 1922 in Due voci di enciclopedia:”psicoanalisi” e “teoria della libido”:
“Psicoanalisi è il nome: 1) di un procedimento per l’indagine di processi psichici cui altrimenti sarebbe pressoché impossibile accedere; 2) di un metodo terapeutico (basato su tale indagine) per il trattamento dei disturbi nevrotici; 3) di una serie di conoscenze psicologiche acquisite per questa via che gradualmente si assommano e convergono in una nuova disciplina scientifica”.
Ma come si può accedere alla dimensione inconscia del soggetto? Freud indica vari moti oltre a quello delle “libere associazioni” : tale metodo consiste nel lasciar parlare liberamente i propri pazienti e ciò permette che gradualmente affiorino quei punti problematici che sono alla base dei sintomi lamentati.
La via regia verso l’inconscio è per Freud il sogno. Nella attività onirica infatti i contenuti inconsci possono manifestarsi, anche se sottoposti a processi di simbolismo spostamento e condensazione, per la ridotta sorveglianza da parte della coscienza.
L’analisi classica ideata da Freud riguarda principalmente le nevrosi , in quanto, a differenza delle psicosi, sono caratterizzate da un Io in grado di reggere il trattamento analitico e di collaborare con l’analista. Lo scopo del lavoro analitico può essere individuato in tempi diversi del suo percorso teorico in:

  1. Rendere conscio l’inconscio (1886-1905)
  2. Elaborare le resistenze ed in particolare quella di transfert (1905-1914)
  3. Creare condizioni ottimali per il funzionamento dell’Io (1914-1938)

Non si tratta di obiettivi diversi ma, in realtà, di focalizzazioni su punti diversi del percorso analitico. c’è stato un graduale spostamento della attenzione verso la riorganizzazione di un equilibrio intrapsichico, effettuato attraverso il transfert e una alleanza di lavoro.

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